Il paesaggio si forma concretamente quando noi lo delimitiamo ai nostri occhi, selezionandolo il suo infinito simbolico. Il paesaggio è il risultato di una scelta, di una scissione legata ad un valore estetico di un infinito kòsmos dentro cui il nostro sguardo si può perdere. Il paesaggio è sempre e comunque parte, e quel suo essere parte lo rende frammento di un qualcosa più grande, più complesso. Il risultato di una molteplicità del mondo, che porta il seme del distacco tra il nostro essere e il nostro sentire. Questi paesaggi sono una lente attraverso cui leggere la complessità del mondo e della nostra realtà.